Tutti abbiamo conosciuto la stagione dell’infanzia. Ne ricevevamo consigli di vita. I consigli delle nostre mamme! A volte tinti di raccomandazioni, altre volte di esortazioni, altre ancora di ammonimenti. Sempre, conditi dall’amore. Un amore attento nel custodire, previdente, sollecito, premuroso.
Poi, la crescita, con quella voglia di fare da soli, di esplorare il mondo con le risorse della nostra intraprendenza, coraggio, intelligenza…. e di consigli sembrava di non aver più bisogno…
Si ritorna a chiedere consigli quando si diventa adulti: sembra paradossale, ma saper chiedere consigli è segno di “adultità”, di maturità. Ci si scopre non onnipotenti, non onniscienti, e si va in cerca di chi, umilmente e con l’autorevolezza della sua vita passata nel crogiuolo dell’esperienza, possa affiancarsi a noi.
Consigliare richiede capacità di ascolto, di porsi accanto all’altro con delicatezza, senza imporre il proprio pensiero, senza invadenza; e senza la presunzione dell’infallibilità. Consigliare è una vera e propria arte, al punto che la Scrittura mette in guarda sul fatto che il numero dei veri consiglieri è sempre assai esiguo: “Siano in molti coloro che vivono in pace con te, ma i tuoi consiglieri uno su mille” (Sir 6,6).
Siamo nel tempo dell’autonomia del soggetto, del “self made“, e la capacità di autodeterminare il proprio percorso di vita viene letta come sinonimo di progresso, modernità, se non addirittura avanguardia. Ma proprio in questo tempo rispunta una strana voglia di volgersi a guru o a “maitres-à-penser” che ci risparmino la fatica di discernere, di soppesare più opzioni per scegliere quella davvero buona. Così si può finire col dare credito alla prima opinione in voga, solo perché strillata più forte, e col vivere non come si vorrebbe davvero, ma come va la corrente, assorbendo passivi l’aria che circola…
Chiedere consiglio è un modo per virare in maniera decisamente contraria a questa corrente. Per tornare a riappropriarsi della fatica di pensare, fatica che richiede tempo, mentre noi vorremmo subito soluzioni e risposte esatte; fatica, anche, di affrontare le proprie insicurezze e la volubilità del proprio pensiero, senza restarne schiacciati. E tutto questo, non da soli, ma assieme a chi ci sappia aiutare.
Tra i vari titoli con cui Maria è venerata, vi è quello di “Madre del buon consiglio”. Non una madre dispensatrice di consigli per ogni occasione dunque, ma una madre che sa suggerire il consiglio buono, al singolare. Perché alla fine tutti i consigli si ricapitolano a uno solo: il consiglio buono della vita.
Maria, silenziosa e discreta, non risponde con proclami o réclames; non conosce il linguaggio delle grida e dell’audience.
Maria, da madre, anzitutto ascolta. In lei sappiamo di trovare un cuore sempre pronto a raccogliere ogni nostro dubbio, timore, indecisione.
E poi, risponde. Non con lunghi discorsi, ma con quelle frasi di marca evangelica che ogni volta che le incontriamo sprigionano tutta la loro fragranza.
“Qualunque cosa vi dica, fatela”: volgetevi a mio Figlio, e ascoltate lui: guardate come lui ha vissuto, seguitelo; ricalcatene le orme.
“Meditate nel cuore quanto vivete”: non lasciatevi rubare il senso di ciò che vivete, sia nella sofferenza come nella gioia; sappiate custodire lo spazio della vostra interiorità, per dare spessore alle cose che vivete: incontri, parole ascoltate, relazioni.
“Rimanete”: rimanete come me accanto a mio Figlio, sotto la Croce, quando soffrite, senza disertare quel luogo da cui solo si può avere la giusta prospettiva delle cose e considerarle non come l’inesorabile fallimento di tutto, ma come un grembo fecondo di amore donato, e dunque fecondo di vita e di senso. Rimanete, con la vostra nuda fede, come io sono rimasta nel Sabato Santo, a tenere accesa per tutti la lampada della fede.
“Perseverate nella preghiera, come ho fatto io”: ricorrete alla preghiera, senza stancarvi: è in questo silenzio benedetto che, pian piano, la voce di Dio si fa ascoltare. E la preghiera calma le vostre ansie, scava capacità di affidamento, insegna a domare l’agitazione di pensare che tutto dipenda solo da voi; soprattutto, nella vostra preghiera sappiate chiedere di vivere aggrappati al soffio dello Spirito Santo, che fa più di voi, meglio di voi, prima di voi.
Ecco. Maria, la Madre del buon Consiglio, lei la cui vita è stata tutta plasmata dallo Spirito di Consiglio, ci guidi, ci suggerisca il suo consiglio di vita. E trovi in noi cuori disposti a riceverlo e a metterlo, col suo materno aiuto, in pratica.
Commenti(2)
Nella dice
25 Aprilee 2017 alle 22:17Grazie per questi pensieri che scaldano il cuore, sono ricchi di verità ,mi invitano a meditare e mi infondono speranza.
Enza dice
11 Maggio 2017 alle 14:56Grazie per questo articolo mi rivolgo sempre alla “Mia Madonnina”di darmi il giusto equilibrio di saper ascoltare il prossimo i miei figli mio marito,e pregare ad aver la forza di andare avanti e meditare sia nella sofferenza che nella gioia.Grazie