«Ci sono momenti particolari della giornata, in cui quella terra che calpestiamo sempre; che raccoglie tutti i nostri sospiri ma soprattutto le nostre aspirazioni più profonde, la sentiamo, finalmente, la “nostra” terra».
Queste parole ci hanno introdotto alla Camminata che anche quest’anno abbiamo voluto proporre: itinerario da coprire con la fatica del passo in salita, e insieme pellegrinaggio, dunque percorso di riflessione e di preghiera.
Piedi e cuore. Muscoli, sudore e fatica da una parte; ascolto, interiorizzazione, preghiera dall’altra. E tutto questo, perché?
«…Col desiderio di amare un po’ di più proprio questa terra, che a volte ci fa toccare momenti di gioia, mentre altre volte ci fa tanto soffrire».
Durante il percorso, siamo stati accompagnati dalla storia di Agostino. La sua conversione: un “riappropriarsi” della terra che era lui stesso! Parafrasando il Vangelo, possiamo dire che con la conversione Agostino scopre di essere lui stesso il “tesoro nascosto” e prezioso, un tesoro continuamente cercato e spesso smarrito, ma finalmente e definitivamente ritrovato.
La vicenda di Agostino, scandita in più tappe, ha accompagnato i partecipanti durante la Camminata, iniziata prestissimo: al sorgere del sole…
Quattro le tappe, per ognuna delle quali erano state preparate delle riflessioni: Agostino che in prima persona narrava la sua storia, mettendo in evidenza come il suo incontro con Cristo sia avvenuto grazie a una rete di relazioni, conoscenze, incontri, scambi: la “rete” che è la Chiesa!
E nella Cappella di S. Michele, che si affaccia mirabilmente su Rossano e sullo Ionio, i partecipanti hanno incollato su una chiesa in cartapesta preparata in precedenza una serie di parole- chiave, che dicono del tanto che riceviamo dalla Chiesa, di come essa ci insegna a vivere…
Noi Sorelle abbiamo aspettato i pellegrini-partecipanti all’ultima tappa, presso il monastero…
La tappa decisiva: Agostino scopre la vita monastica e decide, con un gruppo di amici, di vivere da monaco: «mi premeva che i monasteri fossero la trasparenza di una vita semplice e sobria e il segno più evidente possibile della vita della Chiesa, così come dovrebbe essere: fatta di carità e di condivisione di tutto, che è poi la vita umana quando in essa lasciamo spazio all’azione dello Spirito. Vissi la vita nel monastero come una piccola chiesa dove si vive la misericordia del Signore, in sintonia con la Chiesa universale, mistero di salvezza e di unità per tutti gli uomini».
Sotto la volta a cielo aperto della pineta, abbiamo pregato insieme le Lodi, durante le quali abbiamo sintetizzato in tre parole il senso e il messaggio della camminata vissuta:
il tesoro non si scopre “nelle isole”, vale a dire nell’isolamento, ma sempre e solo nella terra dell’incontro con l’altro;
lasciarsi scavare è il verbo da vivere, per arrivare al tesoro; e cioè: lasciarsi interrogare dalla realtà, lasciarsi provocare dalla vita, senza mai stancarsi di chiedersi, come Agostino: “per Chi e per che cosa sono fatto?”;
il tesoro della nostra vita è prezioso, nella misura in cui lo sappiamo rimettere in circolo, e dunque ridonare, tenendo viva in noi la domanda: a cosa scelgo di contribuire?; la preziosità infatti sta nell’arrivare alla meta, fino in fondo alla corsa, e questo accade quando la misera terra della nostra umanità è talmente impregnata di Cristo da “trasudare” Vangelo.
Il cammino compiuto prosegue nella vita: questo il senso del segno consegnato ai partecipanti: un piccolo sandalo in terracotta: calzatura leggera, che permette un passo agile; perché solo nella leggerezza si può portare avanti il cammino.
Al termine, una colazione ha rinfrancato le membra stanche…
Desideriamo ringraziare di cuore i volontari della Croce Rossa per il servizio prestato.
Per tutto quanto abbiamo vissuto: Deo gratias!
Appuntamento al prossimo anno!
Commenti(5)
Giulio dice
21 Agosto 2017 alle 9:07Lontano per motivi oggettivi, ho camminato anche io nella mia terra del cuore, insieme a voi. Ho ritrovato profumi e cose del tempo più bello ed in cima, finalmente, voci e volti, che per me son ridiscesi dal Cielo.
Cinzia dice
21 Agosto 2017 alle 10:21Ogni cosa fatta per i giovani e’ un bene che dara’ altro bene.
Carmelina Graziano dice
21 Agosto 2017 alle 15:43E’ stata un’esperienza bellissima, ascoltare la voce della natura alle prime ore dell’alba e avere come sottofondo la storia di S. Agostino. La cosa meravigliosa è che nonostante abbia fatto una strada tutta in salita (a volte molto ripida) non ho sentito alcuna stanchezza. Mi auguro tanto di esserci alla prossima
Francesca Falcone dice
21 Agosto 2017 alle 16:47Leggere della vostra camminata nella terra del cuore è stato emozionante. Ho sentito forte i momenti di meditazione che avete vissuto insieme nella camminata che vi ha condotti verso Dio. Sono belli questi momenti di condivisione per ritrovare se’ stessi e i propri fratelli nella bellezza delle cose semplici.
Ida dice
27 Agosto 2017 alle 12:16Grazie. È sempre molto bello leggervi. Mi è dispiaciuto non poterci essere. L’anno prossimo mi organizzo meglio.