8 dicembre, Solennità di Maria Immacolata…. cioè??
Maria, “irraggiungibilmente bella”??
Non vuole essere questo il senso della festa di oggi: non celebriamo Maria perché ci separa da lei un’incolmabile distanza, ma perché quando guardiamo alla sua bellezza, se siamo attenti, se siamo sinceri fino in fondo, sentiamo che anche dentro di noi si risveglia il desiderio, l’attrattiva, la nostalgia per meglio dire, di quel tipo di bellezza. Che è la bellezza di ciò che è intatto, vergine, pulito, non sfiorato da contaminazioni di nessun tipo.
Una bellezza così, chi non la vorrebbe…
E la festa di oggi ci dice che questa bellezza pulita, bianca per davvero, non inquinata da nulla di brutto o di negativo, ebbene sì: è ancora possibile per ognuno di noi. È possibile. Come un recupero di qualcosa che ci apparteneva da sempre, ma che poi forse abbiamo ricoperto da strati e strati di inutili cianfrusaglie, per non dire oscurato da “opacità” di vario tipo….
Abbiamo ritrovato una riflessione di #Madre Alessandra Macajone osa, e la condividiamo volentieri, con l’augurio che possa risvegliare in chi la legge almeno una piccola fiamma di questa nostalgia buona. Buona e possibile….
«Maria Immacolata, per me tu sei nostalgia di purezza, di candore: di cuore e di vita.
Noi spesso associamo all’idea del candore di Maria un’impressione di serenità imperturbabile e di pace che Maria non avrebbe mai perduto. Maria senza peccato, Maria nella gioia, perché vissuta fin dal primo istante della sua vita nel Cuore di Dio, quasi senza suo sforzo.
Oggi, invece, ripercorrendo tutta la sua vita, che è restata immacolata, pensavo che la sua stupenda limpidezza interiore è candore, è luce, che esplode però da un’esperienza incandescente di dolore e di pianto.
Maria ha voluto conservare la sua immacolatezza; Maria è limpida per dono di Dio, ma ha voluto restare limpida. Maria è limpidissima e la sua limpidezza è pace, ma la sua limpidezza, la sua pace è Dio presente che ha voluto come sovrano in qualsiasi istante della sua vita, con una disponibilità assoluta, con uno sguardo di fede senza ombre. Maria ha penetrato di fede tutte le sfumature della sua esistenza semplicissima e ordinaria. È la purezza di Dio che la rende immacolata, ma questa purezza unica lei volontariamente la custodisce in ogni esperienza della sua vita armonizzando con essa i suoi pensieri, tutti, il suo cuore, la sua volontà, anche quando non comprende.
Maria, Vergine Immacolata,
ora comprendo perché tu puoi cantare senza esitazione
il canto dei puri che si gloriano della dolcezza dello sguardo di Dio:
Egli ha guardato a Te!
Fa’ crescere, Maria, la mia, la nostra purezza:
ottienici una fede cristallina e forte
che sappia attraversare le opacità del nostro cuore
e illumini tutto in noi e fuori di noi,
facendoci finalmente comprendere
che non c’è realtà, momento o evento senza Dio,
anzi, che ogni istante che ci viene offerto
è parola di Dio per noi.
Protendi tutto il nostro essere verso la divina immacolatezza,
perché essa diventi quasi il sigillo
di ogni nostra opera,
di ogni nostro pensiero,
di ogni istante del nostro vivere.
Entreremo così anche noi
in questo orizzonte immacolato
dove Dio e tu, Maria, vi incontrate in una ineffabile luce.
Amen.»
Commenti(4)
Donatella dice
8 Dicembre 2018 alle 20:51Amen
Giuseppe dice
8 Dicembre 2018 alle 21:21Carissime sorelle, dopo quanto avete scritto e che ho letto volentieri, mi è venuta voglia di rileggere un noto passo di Dante, che mi piace condividere. Grazie!
“Vergine madre, figlia del tuo Figlio,
Umile ed alta più che creatura,
Termine fisso d’eterno consiglio.
Tu se’ colei che l’umana natura
Nobilitasti sì, che il suo Fattore
Non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore
Per lo cui caldo nell’eterna pace
Così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridïana face
Di caritate; e giuso, intra i mortali,
Se’ di speranza fontana vivace.
Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
Che, qual vuol grazia e a te non ricorre,
Sua disïanza vuol volar senz’ali.
La tua benignità non pur soccorre
A chi domanda, ma molte fiate
Liberamente al domandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
In te magnificenza, in te s’aduna
Quantunque in creatura è di bontate!
(Dante, Paradiso, XXXIII)
Cinzia dice
9 Dicembre 2018 alle 9:08La luce prima, innata, e poi, attraverso il dolore, resasi luce voluta, cercata. Grazie mille, sorelle: grazie di queste illuminanti riflessioni di Madre Alessandra.
Giulio dice
9 Dicembre 2018 alle 15:41… ottienici una Fede cristallina e forte…