Chiusi nelle nostre abitazioni dal coronavirus, in molti abbiamo avuto l’idea di impiegare il tempo a riordinarle. Anche noi monache stiamo approfittando di questa situazione per mettere ordine nei vari ambienti del monastero. Com’è facile accumulare, anche cose inutili, cianfrusaglie; quanta fatica a staccarsi anche da un semplice foglio di carta! Riscontriamo vera l’osservazione di S. Agostino: «È meglio avere meno bisogni che possedere più cose». Quando finalmente lo spazio ritrova ordine, ci sentiamo meglio anche noi, più sereni, più calmi.
Una cosa simile accade quando decidiamo di mettere ordine anche dentro di noi, nel nostro cuore. Se abbiamo il coraggio di affrontare quest’impresa, riconosciamo che ci aspetta un gran lavoro: affetti da ritrovare; altri da lasciare; attaccamenti alle cose da abbandonare; rancori da sanare…
Agostino chiamava questo lavoro: “ordo amoris”, e ogni mattina vi metteva mano, chiedendo a Dio che lo aiutasse a fare luce nella scala delle priorità.
Che posto riservo a Dio nelle mie scelte, nei miei pensieri, nel mio fare, nei miei affetti?
Che posto hanno gli altri, le persone legate a me? Vengono prima delle preoccupazioni legate alla mia persona, o sempre dopo?
Come uso delle cose: riempiendomi di esse secondo il mio capriccio, o scegliendo ciò che è davvero utile, secondo uno stile di sobrietà? Sono capace di staccarmi dalle cose?
Sono le domande di chi ha il coraggio di mettere mano, ogni mattina, a questa fatica bella. Accompagnandola e precedendola sempre dalla preghiera: “O Dio, aiutami a mettere ordine nella mia vita. Aiutami a fare l’ordine dell’amore!”.
ORDO AMORIS – 30 aprile 2020