Quando cerchiamo consiglio, non andiamo dal primo che capita. In genere sappiamo scegliere con molta cura a chi rivolgerci. Secondo due criteri: l’affidabilità e la saggezza di vita.

Chiedere un consiglio, andarne in cerca, rivela che non bastiamo a noi stessi, che da soli non sappiamo darci tutte le risposte né elaborare sempre la scelta azzeccata al momento opportuno. Abbiamo vedute parziali e ci portiamo appresso il peso della nostra emotività, che colora le situazioni in modo molto soggettivo. Abbiamo bisogno di tempo per elaborare decisioni, soppesando e valutando, ascoltando e confrontandoci, attraverso il processo del discernimento, che non è mai solitario.

La prudenza consiglia; consiglia anche l’opportunità, o l’opportunismo; consiglia pure la diffidenza; consiglia addirittura la paura.

Ma quando a consigliare è la madre, con la sua premura e la sua sapienza, allora il consiglio è davvero buono.

Oggi nella famiglia agostiniana è festa: si celebra la Madre del Buon Consiglio; nella raffigurazione vediamo Maria col Bimbo che la abbraccia teneramente, quasi sussurrandole all’orecchio la parola buona da comunicare a noi.

Fra le tante voci che ci ronzano attorno, ciascuna garantendo il consiglio giusto per noi, non dimentichiamo di accogliere lei, la Madre che sa dare il consiglio davvero buono per ogni suo figlio: «Ascoltate Gesù: qualunque cosa vi dica, fatela!».

Signore, tu sai

che i pensieri dei mortali

sono insicuri e instabili;

per intercessione di Maria,

nella quale tuo Figlio si è incarnato,

concedi a noi il dono del tuo consiglio,

che ci faccia conoscere i tuoi voleri

e ci guidi nel nostro operare.

Amen