Abbiamo tutti negli occhi le immagini di quei salti agilissimi e perfetti, l’asticella superata con apparente semplicità. Tutto dà l’impressione di una sovrana leggerezza. Possiamo solo intuire a quale prezzo raggiunta: allenamenti, infortuni e qualche sonora sconfitta.
Forse non gareggeremo mai per un oro nel salto in alto, ma è anche per noi il messaggio di una leggerezza a cui avvicinarsi, da farsi amica.
Questa leggerezza buona, amica, che solleva e dà slancio, la trovi nel giovane Davide, che si prepara alla lotta con il gigante Golia liberandosi dall’ingombro di un’armatura pesante (1 Sam 17, 38-39). La puoi rintracciare nel procedere di Gesù e dei suoi di villaggio in villaggio: oltre al bastone, non si prende nulla per il viaggio (cf Mc 6, 8); è nella corsa veloce delle donne, in quel primo mattino del giorno dopo il sabato, a portare l’annuncio ai discepoli: «È risorto!».
È nella prontezza libera da se stessa con cui Maria pronuncia il suo: «Eccomi!».
Oggi nel mondo agostiniano si fa memoria di un giovane monaco, il beato Giovanni da Rieti: una vita breve, la sua, ma tutta attraversata da uno sguardo non preoccupato di se stesso, capace di commuoversi anche per le più piccole creature.
Leggerezza di un cuore che sa decentrarsi, e così assaporare in tutta la sua ampiezza il gusto dello stupore.
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Ti ricordiamo il link per sostenere il Progetto: “Un Giardino per riconnetterci all’Essenziale” :
Commenti(4)
Laura Aliotta dice
2 Agosto 2021 alle 11:37Leggerezza di un cuore che sa decentrarsi…. che bel traguardo da raggiungere!
Grazie di voi e buona settimana😇
Laura Aliotta dice
2 Agosto 2021 alle 11:38Leggerezza di un cuore che sa decentrarsi… che bel traguardo da raggiungere! Grazie di questo belle
Laura Aliotta dice
2 Agosto 2021 alle 11:39Leggerezza di un cuore che sa decentrarsi… che bel traguardo da raggiungere!
Grazie di voi e buona settimana😇
Michele dice
2 Agosto 2021 alle 14:11È stato bello trascorrere qualche ora in vostra compagnia, e, inebriati dai vostri canti celestiali, andare oltre l’orizzonte con la leggerezza del cuore agostiniano