Uscire di casa il mattino presto regala, fra le altre cose, un piccolo prodigio: la rugiada. Segnalata dalla condensa sul parabrezza dell’auto, o dal bagnato che ci si ritrova sulle scarpe, dopo aver calpestato qualche ciuffo d’erba. Tra le precipitazioni, la rugiada è senz’altro quella meno appariscente; delicatissima, svolge in silenzio la sua preziosa funzione: irrorare, rinfrescare, dissetare.
La fisica ci dice che la rugiada nasce da un impatto, da un contrasto molto forte: quello tra il calore della terra e il freddo della temperatura notturna. Eppure, il contrasto produce questo effetto buono, alimento di vita.
Ci dice ancora, la fisica, che se vogliamo attenderci la rugiada occorre avere una notte serena. Di quelle in cui il cielo si accende delle luci di infinite stelle.
Abbiamo mosso i primi passi nel tempo di Avvento. Un Inno antichissimo ci fa invocare: «Cieli, spargete la vostra rugiada!».
Abbiamo bisogno di una rugiada che dall’alto venga a bagnare le nostre terre aride: quelle interiori soprattutto.
Abbiamo bisogno di una rugiada che non aspetti il sereno nelle nostre vite, ma che discenda generosa e misericordiosa specialmente se siamo nel travaglio di vicende ingarbugliate e confuse.
Abbiamo bisogno di una rugiada di tenerezza che si faccia strada, pur fra i soliti umani contrasti, orgogliosi e duri.
Abbiamo bisogno della rugiada di una presenza, che ci venga incontro e sfondi le nostre solitudini senza via d’uscita.
Vieni, umile Gesù, rugiada del Padre!
Commenti(2)
Francesco dice
29 Novembre 2021 alle 9:04Carissime Sorelle, grazie di cuore “la rugiada” ci dia la forza, che nasce dalla fede e dalla fiducia nel Signore, di chiedere la capacità di vedere e di riconoscere le nostre mancanze ed inadeguatezze, solo allora potremo avere la possibilità di aderire in maniera feconda alla strada indicata dal Signore. Con affetto
Patrizia dice
29 Novembre 2021 alle 9:39L’importanza di pregare gli uni per gli altri. Teniamoci d’acconto nella consapevolezza della fratellanza.