Se vuoi sapere quale stile abbia il tuo dialogo con Dio, basta che guardi allo stile delle tue relazioni con gli altri…
Nel vocabolario della Madre, infanzia evangelica è anche sinonimo di coerenza. Sì: esigente e impegnativa, l’infanzia così cara al Vangelo ci conduce all’unità della nostra persona, a partire dal di dentro, dal cuore.
Le nostre relazioni con gli altri rivelano il nostro modo di relazionarci con Dio. E viceversa. Scopriamo, allora, che ogni nostro gesto, anche il più piccolo, così come il pensiero anche il più recondito, non resta insignificante, ma è rivestito di «sacralità».
Siamo un tutt’uno, sempre.
«Qualunque modo di pensare e di agire, qualunque modo di amare, anzi, qualunque gesto, comportamento, parola, pensiero, tutto insomma, non esprime altro, non è altro che lo stile del nostro dialogo con Dio, dialogo vitale.
Signore, ogni nostro modo di esprimerci con gli altri è, in realtà, il nostro modo di essere con te! La “nostra” vita è la nostra “vita con te”!
È grande, è sacro tutto questo!
Qui entra l’immensa bellezza dell’ideale dell’infanzia.
Signore, portamici, se vuoi!».
(Madre Alessandra, 24 novembre 1977)
Commento
Giuseppe dice
29 Gennaio 2022 alle 12:58“I bambini vedono il tutto nel niente, gli adulti vedono il niente nel tutto. . . maturità è mettere nella vita lo stesso impegno che i bimbi mettono nei giochi.”
Incarnare l’infanzia spirituale è un preciso ordine del “Capo”: se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
E’ sempre bello tornare e vivere in quell’infanzia dove nulla è impossibile. . . Tuum semper videns principium.
Madre Alessandra aveva visto proprio bene!!!