Quando qualcosa cattura la nostra curiosità, saltano tutte le collaudate giustificazioni del tipo: “Non ho tempo, vado di fretta”. Il tempo lo troviamo, e pure abbondante.
Trafelate e cariche di commissioni, nelle viuzze ingarbugliate dello Scalo di Rossano. Dal muro di un sottopasso ci compare una scritta. Forte come un grido. Ci costringe a fermarci.
“Pe nun t’amà nn dovresti esistere”. Una dichiarazione in piena regola. Non sarà come quelle di un tempo, che si facevano in grande stile, alla presenza di persone scelte, con parole ben preparate. Eppure trattiene un’enorme potenza. Struggente perché si capisce che tanto amore non è corrisposto.
Cerchiamo di dipanarne il senso: “Anche se tu mi rifiuti, io non posso fare a meno di amarti: il tuo semplice esistere mi ferisce dentro nel segno dell’amore”.
Sono le parole di un giovane innamorato, ma si addicono bene anche a quell’insuperabile innamorato dell’uomo che è Dio. A noi, che così facilmente lo snobbiamo, egli continua a ripetere, con dolce insistenza: “Pe nun t’amà nn dovresti esistere”.
Commenti(3)
Carlo dice
24 Gennaio 2022 alle 9:32Non so se sia lecito, Sorelle, pensare a quell’ “excrucior” che il sublime Traina aveva sottoposto alla nostra attenzione, nelle indimenticabili lezioni di Letteratura Latina, su Catullo, poeta d’amore. “Non lo so, ma sento che mi succede. E sono messo in croce”. Voi mi rovesciate la prospettiva, per cui è Dio il più innamorato di tutti, colui che – per l’appunto, per Amore- è messo in croce. Chissà che cosa ne avrebbe pensato Traina. Chissà che cosa ne avrebbe detto Catullo. Nescio, sed fieri sentio. Et excrucior. Questo è l’amore, che ci trascina a non capire, ma ad essere crocifissi li’, in quel dedicarci ad un altro, ad un Altro, ad un Oltre… Come quell’anonimo poeta che ha urlato la sua “crocifissione” su un muro di Rossano Scalo.
Cinzia dice
24 Gennaio 2022 alle 9:57Care Sorelle, voi ribaltate sempre la prospettiva. Catullo diceva “excrucior”, ‘sono messo in croce’ , per il suo amore “insensato” : nescio, sed fieri sentio. Da quello che ci fate cogliere, Dio invece lo sa. E per questo Amore nei nostri confronti è messo in croce. Chissà che cosa ne avrebbe pensato Catullo, primo poeta latino d’amore. Grazie a voi, e a quel poeta anonimo dei muri di Rossano Scalo.
Pina dice
25 Gennaio 2022 alle 7:31Dio ci ama sempre e comunque anche se nella fretta del vivere quotidiano come passeggeri fugaci di un sottopasso , non ce ne accorgiamo. Ma fermandoci pure un solo istante, percepiamo la tenerezza infinita e smisurata in ogni attimo dell’Esistenza
Grazie care sorelle. Un abbraccio in Cristo. Pina