Liberatorio. Il salto dice di una meta raggiunta, di un’ansia superata, dell’aprirsi di nuovi sentieri. Scioglie una gioia a lungo trattenuta. Forse anche combattuta e sofferta.
Anche se per pochi istanti, lascia sospesi, privi dell’appoggio rassicurante della terra. Un salto sbilancia, protende, destabilizza.
Ci sono tappe della vita segnalate da un salto. Solenne come un rito. Perché è proprio così: non esiste solo il passo, a ritmare l’inoltrarci nel nostro destino; nemmeno solo lo strappo, doloroso e fecondo. C’è anche il salto, così raro e puntuale che in genere ne serbiamo memoria.
Il salto è anche la modalità più vera di vivere la fede, non il passo-passo che resta aderente al terreno.
Agostino conosceva il suo punto debole: l’incapacità, lasciato a se stesso, di porre argini alla sua fame di affetto. Per dirla in una parola, l’incapacità di essere continente. Gli parve come se proprio la Continenza in persona lo esortasse:
«Perché ti tieni a te stesso e non ti contieni?
Géttati in Dio, senza paura: non si ritirerà perché tu cada!
Gettati senza angoscia, ti accoglierà e tu sarai guarito» (Conf. 8,11,27).
Dopo un lungo combattimento interiore arrivò a decidere il suo salto in Dio. Fiducioso che da Lui avrebbe avuto quella forza cha in se stesso non si sapeva dare.
E finalmente fiorì in tutte le potenzialità del suo essere.
(Foto by Elisa Caruso)
Commenti(2)
Monica dice
17 Gennaio 2022 alle 9:03Bellissimo. Il salto richiede un appoggio iniziale, una fatica sostenuta a cui la meta da raggiungere incute dinamismo e energia di andare avanti, di saltare appunto. Entrare in questa dinamica è vestirsi di speranza, voglia di scoprire i grandi prodigi legati al dono delle possibilità ricevute. Allora: compiamo il salto e ci si apriranno davanti altri prodigi! Siamo figli di un Dio che compie meraviglie. Deo gratias.
Cinzia dice
17 Gennaio 2022 alle 9:18Impariamo a seguire chi decide di compiere il salto, con coraggio, iniziativa e fiducia. Impariamo a non desistere e a resistere, per saper esistere, al meglio delle nostre possibilita’. Impariamo da esempi come quello di questo giovane, che compie il balzo decisivo e liberatorio verso la vita. Grazie, Sorelle, per questo spunto meraviglioso.