Non c’è partenza che non sia segnalata da una valigia. Robusta, capiente, colorata. È come un rituale: mentre si ripongono al suo interno indumenti ed effetti personali, la mente corre a immaginarsi la meta, tra attese e ignoto.
In questi giorni siamo diventati spettatori di valigie preparate in fretta, con il cuore in angoscia, senza sapere cosa sarà del domani. Brusco, traumatico passaggio da uno stato di consolidata quotidianità senza troppi sussulti, alla necessità immediata di fuga per mettere in salvo la vita. Violento strappo delle radici.
Di tutto il tuo mondo, la tua storia, puoi portare con te solo una valigia. C’è poco tempo per decidere: cosa mettere dentro? Sovraccaricarla non si può. Ci sta solo l’indispensabile.
Anticamente, le valigie erano i sacchi per il grano: l’oro… prima dell’oro. La materia prima per la sussistenza di base, per quel cibo da viandanti che non hanno tempo da perdere: un pane impastato, cotto e mangiato in fretta. Senza aspettare il tempo per lievitare. Azzimo.
Credevamo di non poter fare a meno di un’infinità di cose. Ora ci rendiamo conto che nelle nostre valigie vorremmo lasciare spazio solo al pane della pace.
Commenti(3)
Giuseppe dice
28 Febbraio 2022 alle 8:59Verità, giustizia, libertà e amore: sono queste le ruote che fanno muovere l’automobile chiamata “Pace”!
Ed alla guida?
La preghiera!
Eugenio Nastasi dice
28 Febbraio 2022 alle 10:00La valigia che di fronte alla necessità della guerra porta il pane della vita e il cuore per continuare ad amare. Mai avremmo voluto aggiungere alla precarietà della salute col COVID-19 questa ben più grave emergenza di morte, sofferenza, senso di vuoto. Le immagini che arrivano dal fronte ucraino, dai trentaquattro fronti di guerra in corso, ci dicono quale distanza abbiamo frapposto con l’essenziale, con la dolcezza di parole come queste: non vedete, farò nuove tutte le cose. È tempo di sperare contro ogni speranza sapendo che la Parola che non conosce tramonto ci ha detto: non temete sarò con voi fino alla fine del mondo.
marisa dice
5 Marzo 2022 alle 9:18Un messaggio di serenità e di contemplazione del creato che entra nei nostri cuori. Grazie