Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto (Gv 12, 24)
«Che cosa somiglia di più alla stoltezza di questo: avere la possibilità e la forza di far stramazzare in terra con una sola parola i propri persecutori e invece lasciarsi prendere, flagellare, coprire di sputi, schiaffeggiare, coronare di spine, inchiodare a un legno?
Tutto questo rasenta i limiti della stoltezza, sembra follia; ma proprio questa follia supera ogni sapienza.
È indubbiamente pazzesco; ma anche buttare nella terra il grano, se uno non conosce l’arte dell’agricoltura, potrebbe sembrare una pazzia. Era stato mietuto con grande fatica, lo si era trasportato sull’aia, era stato battuto e vagliato. Si erano superati tanti pericoli delle stagioni e tante tempeste. Si era lavorato tanto da parte dei contadini; e con tanta premura i padroni si erano dati da fare affinché il frumento, ben pulito, venisse riposto nel granaio. Eppure, viene l’inverno e ciò che era stato così ben ripulito e sistemato viene tratto fuori e gettato per terra.
Sembrerebbe una pazzia. E se non è pazzia, lo si deve alla speranza».
(Agostino, Esp. Sl 68, D. 1, 10)
Foto: dal nostro laboratorio, una realizzazione in ceramica con spiga di grano
Commenti(2)
Cinzia dice
6 Aprilee 2023 alle 11:41Mi commuovo: una riflessione di questo tipo ci sbatte ancora una volta in faccia il limite della nostra possibilità di capire: una cosa semplice come il Mistero. Noi siamo troppo piccoli per far entrare il mare in quella buca sulla spiaggia. Eppure il Mistero c’è, e si compie davanti ai nostri occhi, nel quotidiano -anche- delle nostre mansioni, della vita più semplice dell’agricoltore. Che bello che il pane di cui ci nutriamo sia frutto di quel seme gettato a terra, che bello che da questa “pazzia” esploda di nuovo e sempre per noi piccoli uomini, una nuova speranza.
Grazie, Sorelle. Buona S.Pasqua nel Signore
Sr Tessie Bezzina dice
7 Aprilee 2023 alle 9:03Questi pensieri sono molto forti! Vi ringrazio a nome della comunità