Ci sono cose per esprimere le quali avvertiamo l’insufficienza della parola, nonostante la sua amplissima gamma di lemmi e sfumature.

La danza si inserisce in quelle forme di comunicazione che vanno al di là del detto. C’è qualcosa che vibra dentro, preme per manifestarsi, e coinvolge in questa sua gestazione di linguaggio tutto il corpo. Che si muove non a casaccio, come viene viene, ma secondo gesti ben precisi, leggerezza di passi e leggiadria di movimenti.

La danza conosce una lunghissima storia. Movimento che non riguarda solo il singolo, ma riesce a coinvolgere un intero popolo, secondo un’armonia che raccoglie, ordina, integra, invita, suscita gioia.

Il passo del Risorto è agile ed elegante, porta con sé qualcosa della bellezza della danza. Invita e coinvolge, nulla si sottrae alla sua forza di vita.

Lo hanno intuito i pittori che, nel rappresentare l’incontro della Maddalena col Risorto, si soffermano sui piedi del Cristo che accennano un passo di danza.

La Pasqua ci rivela il ritmo di quella danza che è corrente inesauribile di amore in seno all’Eterno.