Parlare dello Spirito Santo richiede sempre delicatezza, perché è come inoltrarsi in punta di piedi in una terra santa: davvero ci troviamo a che fare con un Roveto Ardente!
Cosa potremmo dire dello Spirito? Non si tratta forse di realtà un po’ lontana dalla concretezza delle nostre vicende?
La prima domanda che ci può salire dal cuore, infatti, potrebbe essere questa: cosa può dare in più alla mia vita lo Spirito Santo? Quali problemi mi risolve? Da quali situazioni difficili mi preserva?
Siamo abituati dai movies a pensare a supereroi con poteri speciali, che arrivano al momento giusto a risolvere situazioni ormai date per spacciate.
Ma lo Spirito, se non fa tutto questo, a che mi serve?
Ecco: forse potremmo abbozzare una prima risposta. Lo Spirito Santo “mi serve” per guarirmi dalla mentalità opportunistica con cui vivo le relazioni e, in fondo in fondo, anche la relazione con Dio. Il pensiero: “cosa ne ricevo in cambio?” è molto radicato in noi, abituati a parlare di gratuità ma meno abituati a praticarla davvero.
È nelle cose piccole che si rivela il nostro cuore; non nei grandi proclami. E proprio in queste piccole cose, a volte dobbiamo fare i conti con una dolorosa scoperta: le cose piccole ci rivelano il nostro piccolo cuore. Credevamo di essere grandi, di essere forti, capaci, di farcela da soli, insomma di avere un cuore grande. Invece ci ritroviamo a fare i conti con la nostra impotenza, radicale.
Ciò che possiamo desiderare di più profondo, è non tanto che si risolvano i nostri problemi, o che la situazione attorno e fuori di noi cambi e migliori; non tanto di essere protetti da una sorta di cappa per cui “basta almeno che abbiamo la salute”: aspettativa davvero minimal.
Ciò che più conta, è che noi stessi possiamo cambiare, possiamo venire trasformati, attraverso le vicende, belle o tristi, della nostra esistenza così delicata e complessa.
Il miracolo della trasformazione del cuore lo compie lo Spirito Santo, nella misura in cui lo riconosciamo vitale per noi, nella misura cioè in cui lo desideriamo.
Ed è e rimane il miracolo più stupefacente.
Commenti(2)
Giuseppe dice
29 Maggio 2023 alle 19:30Un’idea che ho dello Spirito Santo è di Colui che “ci fa vedere ogni cosa come è” (1 Giov 3,2) e la chiave per possedere questa facoltà è la continua ricerca del primo dei suoi doni:
“La sapienza è splendida e non sfiorisce,
facilmente si lascia vedere da coloro che la amano
e si lascia trovare da quelli che la cercano.
Nel farsi conoscere previene coloro che la desiderano.
Chi si alza di buon mattino per cercarla non si affaticherà,
la troverà seduta alla sua porta.
Riflettere su di lei, infatti, è intelligenza perfetta,
chi veglia a causa sua sarà presto senza affanni;
poiché lei stessa va in cerca di quelli che sono degni di lei,
appare loro benevola per le strade
e in ogni progetto va loro incontro.” (Sap 6,12-16)
E se questo ci sembra impossibile, “consoliamoci” con le parole del Maestro: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11,15)
E allora, carissime Sorelle, accogliamo volentieri il vostro invito a non confonderci con l’imitazione di supereroi ma a vivere da piccoli che amano le piccole cose, bambini insomma che gioiscono nella continua ricerca di crescere in “età, sapienza e grazia”.
Anna Maria dice
30 Maggio 2023 alle 12:09Lo Spirito di Dio ci abita dal nostro concepimento, ma si manifesta, si rivela solo quando noi ce ne accorgiamo