Esiste un modo di guardare che riesca ad evitare il virus del confronto? Quel tarlo che contamina il pensare, valutare, osservare: sempre col metro del più e del meno, del migliore e del peggiore, delle classifiche in cui doverosamente piazzarsi in cima.
Chi è vestito meglio? Chi guadagna di più? Chi vive nell’appartamento più chic, chi ha l’auto più accessoriata? E via di seguito… le classifiche non sono solo quelle del campionato.
Nella sua sapienza ultra millenaria, la Chiesa ha elaborato un tipo di sguardo capace di apprezzare non solo il grande, ma anche il piccolo; un modo di guardare che raccoglie; che considera le particolarità come un pregio, e gli elementi comuni come un pregio ancora. Si chiama sinossi, questo sguardo d’insieme: termine usato per i Vangeli di Matteo, Marco e Luca, detti appunto i Sinottici, perché è possibile leggerli su tre colonne parallele, notando gli elementi ricorrenti, le consonanze e anche i punti specifici di ognuno.
Tutt’altra cosa dello sguardo che sa solo confrontare, fermandosi al criterio assai superficiale fatto di numeri, voti e like.
Lo sguardo sinottico si spinge a cogliere il messaggio di cui ogni creatura è portatrice, anche la più piccola e povera.
Nessuno da solo può essere esaustivo; soltanto mettendo insieme i nostri piccoli “iota” o “apici” (cf Mt 5, 18), così simili eppure così diversi l’uno dall’altro, possiamo fare spazio perché la sinfonia del Vangelo si dispieghi in tutta la sua divina bellezza.
Spirito Santo, tu che penetri le profondità di Dio
così come i punti più oscuri del cuore umano e della Creazione,
vieni a risanare il mio modo di guardare, di pensare,
di rapportarmi con gli esseri attorno a me
e col mistero stesso della mia persona:
donami lo sguardo della sinossi,
che tiene insieme, va in profondità,
apprezza ogni minimo dettaglio dell’esistenza,
per gioire del tuo ineffabile operare
ricco di sapienza e privo di graduatorie.
Commenti(3)
Annamaria dice
25 Settembre 2023 alle 18:13Conosco il termine sinossi e ho una piccolissima idea sul modo di fare il confronto tra i tre Vangeli. Tuttavia la vostra riflessione di oggi ha aperto il mio cuore alla comprensione del bello e di come rappacifica l’anima saper cogliere in ogni persona ciò che unisce. Cercherò. di non dimenticare quanto avete scritto. e di farne tesoro nella mia vita di ogni giorno. ❤️
Cinzia dice
26 Settembre 2023 alle 6:36Sarebbe molto bello che un così dispiegato Bene facesse breccia nella realtà dei nostri giovani, che il più delle volte si misurano, si confrontano, si soppesano. Questa è spesso carenza di umiltà e disponibilità a considerare gli iota o apici, come suggerite, carissime Sorelle. La vostra preghiera allo Spirito Santo sia rivolta in particolare affinché scorti i ragazzi del nostro tempo a riattaccarsi alla sostanza delle cose, ad affrancarsi dall’apparenza, per passare dall’estetico all’estatico. E a un dinamismo costruttivo e proficuo. Grazie, grazie, grazie sempre, Sorelle care.
Giuseppe dice
29 Settembre 2023 alle 12:31Sì. . . .
Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune. . . (1Cor 12, 4-7)
Lo sguardo d’insieme (sinossi) ha come obiettivo fondamentale quello di ricondurre il tutto all’unità, il grande desiderio di Gesù: Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. (Giov 17, 11)