Succede questo: ci si ritrova a dover uscire, una lista di commissioni da sbrigare e appuntamenti urgenti di vario genere. Qualcosa immancabilmente si mette nel mezzo: quel piccolo imprevisto, o un’aggiunta dell’ultimo momento. Fatto sta che non si riesce ad uscire puntuali.
Ed ecco che, dopo i primi tornanti affrontati con speditezza, te la ritrovi davanti. Lei sì, puntuale. L’Apecar. Ancora ce ne sono tante qui in circolazione, pure in tempi di auto elettriche, SUV e IA. Allegra, sbarazzina, a ingombrare l’intera corsia, con la sua andatura tutta personale e il pezzetto di mondo che reca con sé. Impossibile superarla. Tocca stare dietro e scalare le marce. Ti costringe a distoglierti dai tuoi programmi onnipervasivi e a prenderla in considerazione: chissà da dove viene, forse da qualche contrada dell’altopiano silano, chissà dove è diretta, quale servizio la attende. Perché le Apecar sono per antonomasia i mezzi di trasporto da lavoro. Una volta ce la ritrovammo davanti, con legato un cavallo che le trotterellava al fianco: e non capivi se fosse lei a condurre lui o viceversa.
Apecar. Ce ne vorrebbe una al giorno. A ricordarci che c’è sempre altro, oltre a noi stessi e alle nostre cose. E quel ritmo più lento a cui ci costringe, a ben considerare è una salvaguardia, forse anche un salvavita.
Sono Apecar i bambini, che elaborano pensieri e cose in maniera lenta, perché esplorare richiede non solo tempo, ma pure lentezza.
Sono Apecar quelle persone che ci si parano davanti con le loro richieste fuori tempo o fuori luogo: si interpongono fra noi e le nostre impellenze in maniera salutare, dandoci occasione di esercitarci nell’accogliere una prospettiva diversa e fuori programma.
Sono Apecar gli anziani, ricchi di anni e di esperienza: hanno appreso che non c’è bisogno di correre sempre, e che andando più lenti il viaggio è più gustoso.
Le persone-Apecar: benediciamole, quando le incontriamo, e rallentiamo il passo, per camminare con loro.
Commenti(4)
Lorenzo Cara dice
12 Febbraio 2024 alle 11:38Verissimo quanto detto, l’apecar nel rallentare la nostra corsa ci fa riflettere sul tempo che scorre facendoci osservare ed ammirare le bellezze della natura che ci circonda pensando al nostro Creatore che ci congede di vivere la vita con piu’ naturalezza e gioia.
Isabella dice
12 Febbraio 2024 alle 14:22È vero, è tutto vero te le trovi sempre davanti e nonle puoi sorpassare, rallentano il tuo tempo. Ti fanno a volte decidere di prendere un’altra strada quando te le trovi davanti. E la stessa cosa succede quando hai urgenza di finire una cosa magari al lavoro oppure in casa e un’amica ti chiama al cellulare. Tu hai fretta non dovresti rispondere, devi assolutamente finire questo o quello……ma invece lasci i tuoi impegni e rispondi. Spesso i bisogni della nostra famiglia, dei nostri amici ci rallentano, ma rallentare significa anche poter osservare meglio, vedere appunto quello che la fretta non ci permette di comprendere. Signore mandaci tanti Apecar facci rallentare,mostraci tutto il bello di questa vita. Buona settimana sorelle
Cinzia dice
12 Febbraio 2024 alle 15:46Mi ricordo di un’estate antica, in un’isola, Panarea, con un’amica speciale. C’erano Apecar dappertutto. Un altro ritmo, un’altra visione della vita. Sembrava d’essere in una vacanza-lavoro, circondati da viti e mare, incapaci di usare altri mezzi, su quelle viuzze tortuose : i turisti imparavano a prendere Apecar per spostarsi da un luogo all’altro. Un’altra vita. Grazie per questo ricordo che mi avete fatto riaffiorare, Sorelle.
don Flavio De Pascali dice
16 Febbraio 2024 alle 14:38Benedette Apecar e tutti coloro che ne riproducono l’andamento!
Che questa benedizione prenda il posto delle mille maledizioni urlate, pronunciate a denti stretti o soltanto pensate nei confronti delle Apecar e, naturalmente, di coloro che per età, per malanni o per modo di essere, hanno un altro modo di impiegare il tempo e occupare gli spazi.
Rallentare non è solo regola di prudenza, ma anche possibilità di guardarsi intorno senza rischiare di tamponare o uscire di strada.
Rallentare, acquistare un modo di affrontare la vita dove c’è anche la libertà di cambiare prima che sia troppo tardi.
Rallentare non significa fermarsi. È forse il modo migliore per non farlo.
Chi si ferma e non ha più voglia di camminare è davvero perduto…