Novena di Pentecoste 2024 – Ottavo giorno

LA RINASCITA

Come vorremmo, specialmente in certi snodi complicati e oscuri, tornare bambini. Rinascere, in una parola. Ma con la consapevolezza maturata frattanto. Ci metteremmo più avvedutezza, commetteremmo meno errori, gusteremmo maggiormente la vita per come ci viene incontro…. Ci succede di fantasticare, quasi per creare un bypass che ci traghetti altrove rispetto alla realtà che ci tiene legati.

La Parola ci dice che rinascere è possibile, oggi, e proprio lì dove viviamo. Ma non nel senso di una nostalgia struggente e illusoria. Tutto il bagaglio accumulato nel corso della vita, attività e passività comprese, non mi impedisce di essere generato a una verità più profonda su di me e sul mio destino; di credere che l’inedito abbia ancora molto da offrirmi.

Chiedere quegli occhi che consentano una lettura dall’alto degli eventi, della storia: chiedere gli occhi della fede; la rinascita parte da questo sguardo nuovo…

Rinascere, poi, è un fatto di cuore. Di pensiero e sentimento. Sta lì la radice di tutto. Questa rinascita non ce la diamo da soli; è opera dello Spirito, dono del Risorto. Ogni giorno ci viene donata la possibilità di essere nuovi, nuovi nel cuore, diversi da ieri: semplici, come i bambini, che mettono la loro piccola mano in quella del “grande”, sicuri che verranno guidati per il bene. Mettiamo anche noi la nostra mano in quella dell’umile Gesù, e lasciamoci guidare da Lui: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».

 

O Spirito Santo, vieni in noi!

Tu sei presente perché possiamo rinascere.

Donaci l’umiltà del cuore,

perché è l’umiltà che ci fa nascere da Te!

(cf. S. Agostino, Comm. al Vang. di Giovanni 12,5-6)

 

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