Cosa può dare in più alla mia vita lo Spirito Santo? Quali problemi mi risolve? Da quali situazioni difficili mi preserva?
È difficile toglierci dalla testa l’aspettativa di supereroi con poteri speciali, che arrivano al momento giusto a risolvere situazioni ormai date per spacciate.
Ma lo Spirito, se non fa tutto questo, a che mi serve?
Ecco: forse potremmo abbozzare una prima risposta. Lo Spirito Santo “mi serve” per guarirmi dalla mentalità opportunistica con cui vivo le relazioni e, in fondo in fondo, anche la relazione con Dio. Il pensiero: “cosa ne ricevo in cambio?” è molto radicato in noi, abituati a parlare di gratuità ma meno abituati a praticarla davvero.
È nelle cose piccole che si rivela il nostro cuore; non nei grandi proclami. E proprio in queste piccole cose, a volte dobbiamo fare i conti con una dolorosa scoperta: le cose piccole ci rivelano il nostro piccolo cuore.
Ciò che possiamo desiderare di più profondo, è non tanto che si risolvano i nostri problemi, o che la situazione attorno e fuori di noi cambi e migliori; non tanto di essere protetti da una sorta di cappa per cui “basta almeno che abbiamo la salute”: aspettativa davvero minimal.
Ciò che più conta, è che noi stessi possiamo cambiare, possiamo venire trasformati, attraverso le vicende, belle o tristi, della nostra esistenza così delicata e complessa.
Il miracolo della trasformazione del cuore lo compie lo Spirito Santo, nella misura in cui lo riconosciamo vitale per noi, nella misura cioè in cui lo desideriamo.
Ed è e rimane il miracolo più stupefacente.
O Spirito Santo,
Tu sei il nostro Maestro interiore:
vieni in noi,
insegnaci a intendere le cose spirituali,
e accendi nel cuore un desiderio di conoscere tanto più vivo
quanto più progrediamo nella carità,
grazie alla quale amiamo le cose che conosciamo
e desideriamo conoscere quelle che ignoriamo.
(S. Agostino, Comm. Vang. Gv., 97,1)
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