Novena di Pentecoste 2024 Secondo giorno

IL GEMITO

Nel vagito di un neonato così come nel sospiro di un anziano, c’è qualcosa che narra della nostra condizione, questo essere fatti di terra che porta con sé lacrime, miseria, dolore. Ingredienti inevitabili dell’esistenza umana.

Questo gemere, a volte sommesso, altre volte forte come un grido, c’è chi lo raccoglie: lo Spirito, che prende sul serio ogni nostra lacrima, pianto, lamento, e ne fa preghiera: «Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili» (Rm 8, 26).

Nei nostri gemiti si insinua il gemito dello Spirito, che domanda per noi la vita di Dio.

 

O Spirito Santo,

insegnaci a gemere:

per ricordarci che siamo pellegrini su questa terra,

per sospirare verso la nostra vera patria:

Dio, Bellezza sicura ed eterna.

S. Agostino, cf. Comm. Vang. Gv, 6,2

 

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