Le parole del Lunedì (…+1)/  FUGA

Quando in ballo c’è la nostra incolumità e ci sentiamo in pericolo, scatta quella “corsa all’incontrario” che è la fuga. A volte non c’è bisogno di coprire distanze, perché è dentro che si scappa: pensiamo alla fuga dalle responsabilità, o da situazioni sfidanti, da contesti che stimolano a un passo di crescita o di audacia…

Paradossalmente, non si fugge sempre muovendosi. A volte, è proprio lo stare il modo più facile per fuggire.

Maria Maddalena, la ritroviamo amorosamente in pianto accanto al sepolcro del Maestro: irriducibile? Sì, eppure anche in fuga: troppo duro ammettere che tutto sia finito. Meglio restare lì, in quell’angolino dolente a piangere un’assenza che non si sa accettare fino in fondo.

In genere, per cambiare segno alla fuga c’è bisogno dell’intervento di qualcuno: che ci aiuti a comprendere che lì dove ci siamo rincantucciati, paurosi, oppure là dove, delusi, ci stiamo dirigendo, non c’è vita, ma solo un misero contentino.

La fuga sa rivestirsi di nobili paludamenti: sto lavorando duro, eppure proprio questo diventa un alibi per trascurare relazioni impegnative. Mi dedico agli altri, ma in realtà sto cercando di non ascoltare quella voce di dolore che mi porto dentro; faccio un’infinità di cose, ma quando si tratta di “stringere” non mi so decidere…

Ciascuno potrebbe domandarsi, sostando sul quadro della Maddalena al sepolcro: sto fuggendo da qualcosa attraverso le mie scelte o non-scelte?  Oppure sto vivendo l’evangelico rimanere?

Anche Agostino soppesò fra sé e sé la possibilità della fuga, consapevole, anche dopo la conversione, del peso dei suoi peccati e della sua miseria. Gli sembrava troppo grande. Riuscì a non scappare grazie ad una Parola che sentì rivolta al suo cuore:

«Atterrito dai miei peccati e dalla mole della mia miseria avevo rimuginato in cuore un’idea di fuga nella solitudine: ma Tu me la vietasti, facendomi coraggio con queste parole: Cristo è morto per tutti proprio perché chi vive non viva più per sé, ma per chi morì per lui»

(Confessioni 10,43,70).

Commenti(2)

  1. Giuseppe dice

    Sì, Carissime Sorelle, Cristo è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per sé stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. (2Cor 5,15)

    E siamo fortunati se, in questa “fuga” verso di noi o fuori di noi, possiamo dire come San Gerardo “Qui si fa quello che Dio vuole, come Lui vuole, per tutto il tempo che Egli vuole.”

    E se dovessimo rendere conto del nostro stile di vita, beati noi se con Paolo possiamo semplicemente rispondere “Caritas enim Christi urget nos …” l’amore di Cristo ci possiede, ci sollecita, ci spinge . . .

    Grazie, Carissime, e Buon Proseguimento!

  2. Isabella dice

    Ho conosciuto una signora che ha un figlio anoressico e non riuscendo a riconoscenere la su malattia, fa la volontaria in una mensa per i poveri. Questo secondo me è un esempio di fuga, dalle proprie responsabilità familiari e anche dalle proprie colpe. Anch’io sono fuggita molte volte ma inutilmente perché i miei problemi mi raggiungevano sempre. Stare al sicuro nella nostra fortezza non serve a niente, bisogna uscire e affrontare le nostre paure, togliere gli orpelli, e combattere. Buona settimana Sorelle e grazie

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