Chissà in quanti, da oggi, superate code chilometriche, rallentamenti, file, sopravvissuti all’afa e all’arsura, ad un certo punto si sentiranno dire dalla voce metallica del navigatore: “Hai raggiunto la meta del tuo viaggio”.
Si può viaggiare spaziando in estensione, macinando chilometri, coprendo distanze, raggiungendo mete esotiche e lontane. Ma è possibile un viaggio ulteriore, secondo Agostino: verso una meta che non sta fuori di noi, né lontano da noi, ma dentro di noi, nelle profondità del cuore. La terra che forse meno conosciamo è proprio quella che portiamo sempre con noi: la nostra interiorità.
Viaggio avventuroso e oltremodo affascinante, quello dentro noi stessi. Eppure, facciamo resistenza all’idea di imbarcarci verso questa meta. Diciamocelo: ci fa un po’ paura, chissà cosa potremmo scoprire, chi potremmo incontrare… e se fossimo messi in discussione?
La meta di questo viaggio interiore è un incontro, caloroso come un abbraccio: l’incontro con la verità, che è una persona: Dio. Verità calda, vivificante, ricca di bene. Non fredda, metallica, rigida, ma affettuosa come una sposa, generosa e feconda come una madre.
Ad attenderci nelle profondità del cuore è precisamente questa presenza di Dio-Verità, che ha parole di vita e di amore. Che ci ricorda chi siamo: amatissimi figli suoi, peccatori perdonati e riaccolti ad oltranza.
«Non uscire fuori di te, ritorna in te stesso: la verità abita nell’uomo interiore» (S. Ag., La vera religione 39,72).
Luglio, tempo di ferie, di viaggi e vacanze. Che in tutto questo non perdiamo di vista la meta…