Le parole del Lunedì (…+1!)/  CICALA

Pigra, fannullona, buona solo a cantare, perché altro non sa, o non vuole fare: così, da sempre, viene vista la cicala. A proposito: chi riesce a vederla, tra le fronde dove va a nascondersi per eseguire il suo canto? Più facile sentirne la voce: quello stridio dapprima stentato, poi sempre più monotono e tenace.

In certe giornate di caldo intenso, il frinire delle cicale si fa ossessivo, arriva a stordire. Assomiglia a questo rumore il cicaleccio di mille pensieri, poco consistenti eppure così ingombranti col loro frastuono. Un mormorio da cui liberarsi non è facile. C’è poi il cicaleccio delle chiacchiere, vuoto parlare senza materia, solo per il vano gusto di dire, magari con ricami alle spalle di qualcuno, naturalmente distante o assente. Un cicaleccio che Agostino aveva in orrore, tanto da far scrivere sul muro del refettorio del suo monastero: “chi con detti aspri e duri morderà l’assente, non deve a questa mensa essere presente”.

Per tutti questi motivi, sentirci paragonati ad una cicala non ci farebbe molto piacere. Ad ogni modo, brutto o fastidioso che sia, resta il fatto che la cicala canta.  Tanto è bastato all’austero monaco Girolamo per rivolgere ad una giovane figlia spirituale un invito davvero sorprendente: «Sii la cicala delle notti!» (Ep. 18,18). Si sa che la cicala canta di giorno. Ma qui l’invito è in direzione opposta, come a dire: tu profondi la tua preghiera nel cuore della notte, mentre tutto attorno è avvolto dal silenzio, come un’innamorata che esegue per il suo diletto il canto più bello, riservato a lui”.

La preghiera è canto profuso a fondo perduto, per la gioia di dare gusto a Dio.

Grazie, piccola umile cicala, per il suggerimento di questi pensieri.

 

Commenti(2)

  1. Cinzia dice

    Mi è sempre giunto gradito il frinire delle cicale. Quello stridio ininterrotto che significa estate piena. E, nel rumore assordante, tacciono le ubbie, le sgradevolezze, le depressioni…Bella l’immagine di Girolamo. La cicala innalza un inno a Dio, che l’ha fatta per farci pensare. Grazie, piccola, umile cicala. Grazie, Sorelle per queste stupende riflessioni.

  2. Giuseppina Adorato dice

    Mi è sempre piaciuto udire il canto della cicala, stridulo e ripetitivo. Un canto continuo rivolto a Dio. Magari si potesse udire, invece del chiacchiericcio canticchiare e non sparlare delle persone non presenti. Ancor peggio se si sparla durante i ritiri spirituali. Purtroppo succede spesso, ed è una cosa spiacevole. Spero che, il canto della cicala possa ricordarci di diventare persone migliori.Grazie mille care sorelle, per queste riflessioni.

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