Le parole del Lunedì/  GIACULATORIA

Oggigiorno le frecce sono soprattutto segni convenzionali e indicatori di direzione. Ma un tempo erano armi micidiali. Le frecce avevano una duplice caratteristica: potevano coprire lunghe distanze; essendo dotate di punta, erano terribili e letali.

L’attitudine della freccia a ferire, resiste nel nostro immaginario, ad esempio quando parliamo di sguardi o parole “come frecce”.

La freccia conosce però anche una valorizzazione tutta positiva, e lo attesta proprio la giaculatoria. Di che si tratta? Di una breve preghiera, lanciata verso il cielo come freccia. Da arma di offesa a mezzo di supplica. Un messaggino lanciato verso Dio sotto forma di breve, anzi brevissima invocazione:

Signore, aiutami!

O Dio, vieni a salvarmi!

Abbi pietà di noi!

E in questo tempo soprattutto il grido: Vieni, Signore Gesù! Maranatha!

Intessiamo la nostra giornata di giaculatorie: le troveremo un’arma potente contro lo scoraggiamento, le paure, l’angoscia.  Un’arma in grado di spuntare le frecce delle parole appuntite e degli sguardi infuocati, che spesso o a volte siamo tentati di far uscire dalla faretra del cuore.

Anzi, in esse scopriremo una risorsa: nella preoccupazione che fa soffrire, le giaculatorie creano un ponte, abbattono la solitudine, spezzano l’isolamento e allacciano con sicurezza al cuore di Dio.

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