Le parole del Lunedì/  RICONVERSIONE 

Stiamo muovendo i primi passi nel tempo di Avvento: oggi sentiamo risuonare, potente, la parola del profeta. Antica di secoli, eppure proprio per questo così vera, così vicina.

Sono per noi queste parole di Isaia:

«Forgeranno le loro spade in vomeri,

delle loro lance faranno falci;

una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione,

non impareranno più l’arte della guerra» (Is 2, 4).

Basta aprire un telegiornale per sentire il fragore di armi di ogni tipo: dalla precisione chirurgica e sempre più micidiali.

Ma se facciamo una zoomata su noi stessi, ci dobbiamo domandare, con verità: chi non ha qualche “spada” personale, pronta ad essere sguainata alla prima occasione? Non come arma vera e propria, certo, ma forse come atteggiamento interiore sì: recriminazioni, voglia di restituire il male patito, e quel rivangare che, per quanto frughi, non riesce mai a rintracciare del bene.

Tutto il nostro interiore arsenale non è da buttare via, ma piuttosto da riconvertire. Di primo acchito noi penseremmo che il massimo sia arrivare a disfarcene, e invece la Parola di Dio ci dona una luce diversa: quelle energie che sentiamo ci premono dentro, e che vorrebbero esplodere in azioni o parole aggressive, se non addirittura distruttive, possono diventare forze di vita: per dissodare il terreno del proprio cuore anzitutto.

Sì: per avere la meglio sulla durezza della terra del cuore, risultato di tante stratificazioni, ci vuole una grande energia.

Umile Gesù, eccomi a muovere insieme con te

i primi passi in questo tempo di Avvento.

Aiutami a riconoscere quelle “armi” che covo dentro,

e ad esporle alla tua azione risanatrice,

perché da strumenti di morte

tu le riconverta in attrezzi da cui trarre vita:

per me e per le persone a me legate.

Questo lavoro sulla terra del mio cuore

ti sia gradito come la preghiera più accorata che,

mentre chiede pace per il mondo,

cerca di farle spazio in prima persona.

Amen!

Commenti(2)

  1. Eugenio Nastasi dice

    Riconversione: occasione di non perdere il vissuto indirizzato male, rettificare la freccia che non ha centrato il bersaglio: Gesù chiama i primi “da convertire”. nella consuetudine del loro lavoro, perché il cammino e’ appena iniziato.
    Questa immagine che parte dalla festività di Sant’Andrea e sfocia nell’ Avvento ci fa capire meglio l’imput delle nostre consorelle Agostiniane: riconversione come rettifica e cambio di rotta: dalla rabbia alla calma, dal rancore alla benevolenza, dal livore all’ amore, cammino di perseveranza e pazienza dopo aver deposto il turbine della tempesta interiore.
    Avvento come ascolto più attento della parola di domenica in domenica: attesa e riscoperta del battesimo, tutto comincia da lì, dall’infanzia…….

  2. dSilvio Ruffino dice

    E’ più facile disfarsi che correggere. È più facile l’ usa e getta senza preoccuparsi della raccolta differenziata e di dove andrà finire la plastica con isole nell’ oceano per secoli, che usare bottiglie di vetro sempre recuperabili contenendo lo sciupio preoccupante della plastica… è solo un esempio che può aiutare le scorciatoie e preferirei sempre la porta larga e spaziosa.. Grazie alle Sorelle Agostiniane per questa rubrica settimanale..!

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