Davanti alla tua Croce: i tuoi piedi – Martedì Santo 2025

Ti passo davanti distrattamente. Quante volte gli occhi mi cadono su te Crocifisso, eppure non ci penso, o mi sembra di “saperti” già.  Tu sei ogni volta lì, nella tua ferma decisione di restarmi accanto così, le braccia spalancate e il capo riverso.

Dalla Croce mi guardi, mi segui. Mi ami. Mi parli.

Oggi voglio fermarmi un poco; almeno un poco a guardarti. Con calma, senza fretta. Almeno un poco a considerare te, lì sulla croce.

Mi soffermo sui tuoi piedi: trapassati dal chiodo, che li serra e li blocca.

E ripenso a quanto cammino hai dovuto fare per arrivare sino a me: dalla tua eternità alla mia argilla irrequieta e instabile. I tuoi passi a inseguirmi, fino a raggiungermi.

«Come sono belli i piedi del messaggero che annuncia la pace!» (Is 52, 7).

Sì, persino i tuoi piedi sono belli, nella fatica che hanno dovuto conoscere per recarmi quel messaggio di salvezza di cui il mio cuore ha tanta sete.

Mentre guardo i tuoi piedi, penso al gesto di Maria di Betania, che li cosparge a profusione con profumo di nardo purissimo: un gesto di amore nuziale.

Anche il mio cuore, se so ascoltarlo, grida la sua sete di nuzialità: il desiderio di una comunione stabile, perenne, che non venga mai meno; una comunione così forte da vincere quel vuoto mortale che a volte mi assale.

Così spesso mi trovo impantanato in acque paludose, prive di vita. Sabbie mobili che mi fanno affondare. Ma tu rimetti i miei passi sulla terraferma della Verità, seria e buona insieme, calda e affettuosa: la tua presenza, così vera, comunicativa e ricca di luce.

«…Il Signore mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi» (Sal 40, 3).

I tuoi passi amorosi ora si muovono nel mio intimo, e si dirigono decisamente verso il mio cuore: per liberarlo, finalmente.

Non ho né nardo né altri profumi, ma offro un bacio ai tuoi piedi: ti dico così il mio grazie per tutto il cammino che hai fatto per scendere sino a me.

Commento

  1. Cinzia dice

    Ancora una volta, Sorelle, tanto spazio per meditare. Tanti contrasti e un abisso su cui meditare: “eternità” e “fragilità irrequieta e instabile”; passi in fuga, passi che raggiungono; “sabbie mobili”e “terraferma della Verità”. Questo diaframma si concilia solo con un bacio, a quei piedi di Passione. Non colma lo scarto di questi due estremi, ma li può rendere “comunione”. Grazie infinite e Santa Pasqua a voi!

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