Davanti alla tua Croce: le tue mani –  Giovedì Santo 2025

Signore Gesù, in questa sosta di contemplazione davanti alla tua Croce, i miei occhi si soffermano sulle tue mani trapassate dai chiodi.

Le guardo con attenzione. Recano solchi profondi: conoscono l’umano soffrire per averlo toccato, e non solo considerato a distanza. Le tue mani a penetrare nelle nostre parti malate per risanarle da dentro.

La fede è una sorta di contatto: toccare te col cuore.

Sei passato facendo del bene e donando salvezza, all’opera col tuo cuore magnanimo e con le tue mani infaticabili. Che creano e ricreano, comunicando il calore della tua vita, il tuo respiro divino, la tua comunione d’amore col Padre. Contatto di salvezza.

Tu, umile Gesù, consideri importante ciò che noi vorremmo non guardare e anzi scartare, lo raccogli nelle tue mani sante e ne ringrazi il Padre.

L’Eucaristia nasce qui: dalle tue mani che raccolgono il nostro “nulla” di limiti, impotenze, incapacità e lo considerano con riguardo, arrivando a dire-bene di tutto questo, lì dove noi non sapremmo né guardare, né apprezzare, né benedire.

Questa gratitudine, Signore, non stancarti di insegnarcela, ogni volta di nuovo, perché siamo duri a capire e ancora crediamo di dover alzare a te le nostre mani unicamente in occasione di successi o colpi di fortuna. Invece questo è stupefacente: che il nostro “nulla” tu lo guardi con considerazione, al punto da riunirlo nelle tue mani e presentarlo al Padre.

Miracolo di una vita che non è il risultato delle nostre capacità, ma la tua grazia che finalmente non trova ostacolo in noi.

 

Umile Gesù, insieme a te voglio raccogliere il mio nulla:

insegnami a considerarlo come lo guardi tu:

con riguardo, con importanza.

Insegnami pensieri eucaristici,

parole eucaristiche,

azioni eucaristiche,

a partire da quel nulla raccolto, riconosciuto e benedetto.

Commento

  1. Don Silvio dice

    Mani che hanno conosciuto la mangiatoia, hanno lavorato, pregato, accarezzato i bambini, scritto per terra, sfamato le folle, calmato il mare in tempestoso, cacciato il demonio, toccato il lebbroso, il sordo, il muto, il cieco di Gerico, mani che hanno cavalcato l’ asino entrando nella Città Santa, le mani che hanno spezzato il pane della cena pasquale , hanno consegnato il calice della benedizione e lavato i piedi degli apostoli, mani innocenti, mani strattonate e per tre volte hanno difeso Gesù nelle sue cadute a terra, hanno sostenuto il patibolo lungo la salita al Calvario, hanno conosciuto la perforazione dei chiodi, mani risorte con i segni dei chiodi, mani che per l’ ultima volta Gesù Risorto ha innalzato sul mondo non per puntare il dito, ma per benedire ! Le mani di Gesù sono le mani di Dio !

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