Siamo in perenne rincorsa
di un tempo che sempre ci sfugge.
E la fretta ci sposta
da un appuntamento ad un altro
col rischio che non ci avanzi più nulla
per ciò che conta davvero:
dare tempo agli affetti,
soffermarsi sul volto dell’altro
e non solo sfiorarlo con gli occhi e intanto guardare altro.
Fretta ansiosa, compagna nostra….
Ma esiste anche un altro tipo di fretta.
La Pasqua ce la rivela:
è la fretta gioiosa di annunci di vita da portare,
la fretta delle pie donne fatta di corse a perdifiato,
nella brezza delle prime ore del giorno,
la fretta della Maddalena, intelligente e lesta
a lasciare il sepolcro della rassegnazione,
per volgersi ad entrare in contatto con la vita;
la fretta beata e benedetta
che fa uscire dal chiuso
delle proprie paure, come i Dodici;
la fretta di raccontare agli altri
l’incontro che ha riacceso il cuore,
come i due di Emmaus.
La fretta pasquale!
Fretta sana e vivace,
“scossa” salutare!
Il Risorto ce la comunica
con la sua presenza
che fa nuove le cose
e anzitutto il cuore, gli affetti, le relazioni.
«L’angelo disse alle donne: Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso.
Non è qui: E’ Risorto, come aveva predetto»
(Mt 28,5-6).
Non c’è tempo da perdere.
Presto, andiamo a dirlo a tutti!
Santa Pasqua di Resurrezione!