SURGENDI TEMPUS – 25 aprile 2020
Suona la sveglia. Ma tu continui ad indugiare, nel tepore del letto. Lo sai che è ora di alzarti, eppure rimandi il momento di uscire fuori da quello stato di torpore, e ti dici: “Ancora un momento”. Ne sapeva qualcosa Agostino, e riconobbe che stava succedendo la stessa cosa nella sua vita: continuava a rimandare il momento di rompere con le sue abitudini, di farla finita con le sue esitazioni, di decidersi finalmente per Dio. Ma esitava e rimandava: «Ero ben certo che fosse meglio darmi vinto al tuo amore, o Dio, piuttosto che cedere alle mie passioni: ma non sapevo risponderti altro, che quelle parole lente e sonnolente: “Adesso, sì, adesso, ancora un momentino!”, ma gli “adesso, adesso” non finivano mai, e il momentino andava per le lunghe» (Confessioni 8, 5,12).
Surgendi tempus: è tempo di svegliarci. Di scuoterci di dosso le abitudini del nostro egoismo.
Surgendi tempus: è tempo di svegliarci. Di praticare quel taglio vigoroso, netto, risoluto, che la vita domanda per diventare davvero feconda. Il momento della decisione è arrivato, è qui, è oggi, è ora, non va rimandato.
Il risveglio di Agostino avvenne per dono di Dio, ma Agostino lo domandò con una preghiera umile e insistente fino alle lacrime. E quel risveglio fece di lui l’uomo del sì fin dall’aurora, del dono di sé h 24, della preghiera notturna e insonne. Non c’era più tempo per il dormiveglia.
Nel suo solco, anche per noi: surgendi tempus.