#paroledicasa – SILENTIUM – 28 aprile 2020

SILENTIUM – 28 aprile 2020
Il rumore delle nostre città si è improvvisamente smorzato. Ce ne siamo accorti tutti, in questo tempo di coronavirus. E quel baccano di sottofondo costante cui eravamo assuefatti, come d’incanto è sparito. Riaffiorano altri suoni, altre voci. Il cinguettio degli uccelli; il soffio del vento; la voce delle persone che abbiamo accanto; addirittura, il loro respiro.
Saper reggere il silenzio non è facile; ci sembra che si tratti solo di vuoto, e ci viene la tentazione di riempirlo immediatamente, alzando a palla il volume delle cuffiette. Invece è proprio il silenzio la vera terapia al vuoto di senso.
Quando il brusio esteriore si attenua, ci accorgiamo che è dentro di noi che continua il rumore più assordante: i fitti pensieri; le angosce; le ferite che ancora sanguinano…
È dentro di noi che va fatto entrare il silenzio. Chiudere la porta a tutte le voci che vengono a sottrarci a noi stessi, e lì, seduti in un ritaglio di solitudine, metterci in ascolto. In ascolto di Dio. Disporci alla sua presenza, con il nostro cuore così bisognoso di essere sanato dallo strepito di brame e pensieri…
E così, lasciandoci lavorare da Dio nel silenzio, a poco a poco apprendiamo a fare silenzio dal nostro io. Tacere di noi, smetterla di essere preoccupati di noi stessi e del giudizio degli altri su di noi.
Approfittiamo di questo tempo per recuperare il silenzio, dimensione dell’umano, porta di accesso alla preghiera.
«Dio parla nel gran silenzio del cuore», diceva Agostino.

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