Le parole del Lunedì/ BALSAMO

Il suggerimento per la parola di oggi ci è stato sussurrato nientemeno che dai pini imponenti e silenziosi della montagna alle nostre spalle, raggiunti con una gradevole passeggiata domenicale.
 
Ogni volta sappiamo di ritrovarli, al loro posto, generosi nel donare frescura e quell’aria fragrante, profumata, che puoi respirare a pieni polmoni, un vero tonificante per il fisico ma non solo: anche per il cuore.
 
Che balsamo, quando ci raggiungono certe parole come un regalo di conforto, di prossimità.
Che balsamo, quando avverti che le tue ferite interiori vengono unte di misericordia, di comprensione, di perdono.
 
A fronte di tanta “anidride carbonica” immessa nell’aria dagli scarichi dei nostri malesseri non elaborati, c’è chi, come quei pini, continua a farsi balsamo e a donarlo, con tenace umile speranza. Semplicemente per amore.
 
E se facessimo anche noi così?

Commento

  1. Giuseppe dice

    Quindi un uomo ricco chiese: Parlaci del Donare.
    Ed egli rispose:
    Donerete ben poco se donerete i vostri beni.
    È quando fate dono di voi stessi che donate veramente.
    Che altro sono i vostri beni se non cose possedute e custodite per timore di averne bisogno domani?
    C’è chi dà poco del molto che possiede e lo dona per ricevere gratitudine, e il loro desiderio nascosto rende il dono corrotto.
    E vi son quelli che hanno poco e lo danno per intero.
    Costoro credono alla vita e alla sua munificenza e il loro scrigno non sarà mai vuoto.
    Vi è chi dona con gioia, e la gioia è la sua ricompensa.
    E vi è chi dona con pena, e la pena è il suo battesimo.
    E vi è infine chi dona senza pena, e non cerca gioia né si cura della virtù;
    È come il mirto, laggiù nella valle, che sparge nell’aria il suo profumo.
    Dio parla attraverso le mani di costoro e dietro i loro occhi Egli sorride alla terra.
    È bene dare se ci viene chiesto, ma è meglio dare non richiesti, per averlo capito;
    Cercare chi ha bisogno è gioia più grande al generoso che lo stesso donare.
    Che cosa vorreste trattenere?
    Tutto quello che avete un giorno sarà dato;
    Perciò donate ora, perché sia vostro il tempo del donare e non dei vostri eredi.
    Spesso dite: Vorrei dare, ma solo a chi lo merita.
    Le piante del vostro frutteto non dicono questo, né il gregge del vostro pascolo.
    Essi danno per poter vivere; se trattenessero morrebbero.
    Chi siete voi perché altri uomini debbano aprirvi il loro petto e togliere i veli al loro orgoglio, perché possiate guardare il loro merito nudo e il loro orgoglio svergognato?
    Badate prima che voi stessi siate degni d’essere donatori, e strumenti del donare.
    Ché in verità è la vita che dona alla vita, mentre voi, che vi credete donatori, non siete che testimoni.

    Ecco, carissime sorelle, questa volta la vostra lente di ingrandimento l’ho indirizzata verso una poesia di Khalil Gibran.
    Grazie e buon proseguimento…

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