Le parole del Lunedì/ ACHIROPÍTA

Veniamo da un periodo di gare e competizioni particolarmente ricco, gratificante. Ci sentivamo un po’ anche noi in gara sul filo di lana, o in quel campo di calcio a giocarci la finale.

Premio. E vai immediatamente a qualcosa da guadagnarti, con tanta fatica, sudore, costanza. Un qualcosa che non ti arriva gratis, ma proprio come forma di riconoscenza per il risultato raggiunto. Ce l’hai fatta, e premiandoti te lo attestiamo.

Il giorno dopo una festa è sempre un mix di tanti sentimenti: il sapore dei bei momenti vissuti; la nostalgia per quanto ormai è terminato; il senso del vuoto che sopravviene, e il ritorno alla normalità, con le cose-da-riordinare.

Ieri si è celebrata la festa di Maria Assunta in cielo, in anima e corpo. Qui a Rossano c’è una parola che sintetizza tutto questo: Achiropita, con riferimento all’effigie della Vergine, che la tradizione vuole apparsa miracolosamente affrescata su di una colonna, ora custodita nella Cattedrale. Achiropita. Quasi uno scioglilingua. Parola antica, di quel greco che qui ancora viene parlato, in certi modi di dire dialettali. Achiropita: ti verrebbe da tradurre, da grecista improvvisato: “non fatta da mano d’uomo”. Ma il caro, indimenticabile d. Nicola, sacerdote coltissimo, amava tradurre con maggior precisione: “fatta non da mano d’uomo”. C’è una bella differenza. Fatta, sì, ma non da mano d’uomo. E resti sospeso verso il mistero, con quella domanda che ti si apre dentro, inevitabile: “Ma allora, fatta da chi?”.

La Bibbia conosce un passo in cui si ritrova questo stesso termine: S. Paolo, 2 Corinzi 5, 1: «Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un’abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli». “Riceveremo”: non sarà nostra l’iniziativa, ma di un altro. Di quel Dio a cui Maria ha consegnato le redini della sua vita, in un “Eccomi!” gravido di futuro per noi. È lui, sì proprio lui, che ci vestirà di eternità. Ci donerà un corpo risorto, così bello che nessuna mano d’uomo potrebbe realizzarlo.

Premio più grande non potremmo sognarlo.

***
Ti ricordiamo il link per sostenere il Progetto: “Un Giardino per riconnetterci all’Essenziale” :

Invia commento

Prenota il tuo posto