A chi non sarà capitato di provare una sensazione di monotonia, quando le giornate si susseguono uguali a se stesse. O quando certe situazioni non le vediamo sbrogliarsi. Allora ci sembra di stare davanti ad un interminabile muro di cemento, uniforme, invalicabile.
Potremmo star lì a lambiccarci il cervello per strologare una soluzione, un rimedio, una possibilità: ci sarà pure il modo di scavalcare quel muro?
Ed ecco che, da un varco inatteso, spunta una piccola nuvola di colore. L’avresti mai detto.
Chi prega, si dispone fondamentalmente a lasciarsi smuovere da Dio attraverso le sue modalità, ogni volta colorate di sorpresa, per chi le sa vedere. E tante volte, dobbiamo ammetterlo, quel muro di cemento siamo proprio noi, col nostro modo insindacabile di pensare sulle cose e anche su Dio.
Chi prega, si dispone ad entrare nello stile di Dio, più che sforzarsi di far entrare Dio nel nostro.
Per chi prega, nulla passa inosservato. Soprattutto i dettagli del bene. Anzitutto quelli.
Quante cose ci ha “detto” quel delicato ciclamino spuntato chissà come dalle fessure di un apparentemente invincibile muro di cemento…
***
Ti ricordiamo il link per sostenere il Progetto di parco giardino al Monastero Sant’Agostino: https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/Monache-Agostiniane-Rossano-progetto-parco-giardino
Commenti(6)
Sr Monica dice
18 Ottobre 2021 alle 9:36… le fatiche, i travagli e dolori della vita sono come una crepa nel muro della nostra autosufficienza e possono diventare grembo di semi che il gran seminatore continua a disseminare sulle gioie e sui dolori dell’ umanità. Buona settimana a tutti e occhio ai semini…..
Katia dice
18 Ottobre 2021 alle 11:26Bellissimo. ! Anche il commento di suor Monica! Grazie!
Giuseppe dice
18 Ottobre 2021 alle 18:15… un ciclamino David Maria Turoldo:
“Manda, Signore, ancora profeti, uomini certi di Dio, uomini dal cuore in fiamme.
E tu a parlare dai loro roveti sulle macerie delle nostre parole, dentro il deserto dei templi: a dire ai poveri di sperare ancora.
Che siano appena tua voce, voce di Dio dentro la folgore, voce di Dio che schianta la pietra!”
Cinzia dice
18 Ottobre 2021 alle 21:23…Dio che schianta la pietra…
Il “caso” (?) che fa affiorare “da un malchiuso portone…le trombe d’oro della solarità”: “e il gelo del cuore si sfa”!
Maria Edda encicliati dice
26 Ottobre 2021 alle 9:45Bella l’ immagine del ciclamino che spunta e fiorisce dalla fessura di un duro muro di cemento!
Un soffio di Dio nel grigiore della giornata, un piccolo fiore…e l’anima intristita si illumina di gioia e di speranza!
Maria Edda encicliati dice
26 Ottobre 2021 alle 9:45Bella l’ immagine del ciclamino che spunta e fiorisce dalla fessura di un duro muro di cemento!
Un soffio di Dio nel grigiore della giornata, un piccolo fiore…e l’anima intristita si illumina di gioia e di speranza!