Generalmente, la scelta della suoneria per la sveglia o il cellulare viene fatta con cura. Ponendo attenzione a tanti particolari. Al mattino, occorre qualcosa che svegli ma dolcemente, senza fare troppo male…
Per farsi chiamare dal telefono, si sceglie una melodia immediatamente riconoscibile e piacevole, magari qualche cover che così smaschera l’età…
Se hai un amico di Siena, ti può capitare qualcosa di unico: nel bel mezzo di una conversazione, all’improvviso spunta lo squillo di una chiarina. Antico, solenne. Irresistibile. Ti chiedi da dove provenga, poi dopo qualche istante di disorientamento riesci a collegare: è la suoneria del telefono, in cui è stato registrato il suono della chiarina del palio. Stupendo. Il corso della conversazione rimane sospeso, e quello squillo così argentino si impone, come un richiamo, un invito ad entrare nel suo mondo, nella sua atmosfera.
«Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti!» (Fil 4, 4): Paolo si rivolge proprio a noi, cittadini forse un po’ tristi del villaggio globale, e viene a risvegliarci con un invito che ha il timbro argentino di uno squillo di chiarina. Invito ad appropriarci dell’atmosfera della letizia; anche se noi di fatto siamo a rimescolare le nostre mestizie o a piangere infiniti lutti che sappiamo, intorno a noi.
Letizia che non è motivata da qualcosa di esterno a noi, ma che trova la sua ragion d’essere in una verità solidissima: il nostro Dio ci è accanto. Vicino. Prossimo. Lui sa, e tiene tutto nelle sue mani.
«Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce…» (Sal 46)
Efficace promemoria, lo squillo della chiarina, per non smarrire l’invito alla letizia.