La conclusione della preghiera, comunitaria o silenziosa, in monastero è segnata da un piccolo rito: lo spegnimento della candela. Basta un soffio, e quella fiamma che prima si alzava, silenziosa e ardente, sparisce. Un semplice soffio.
Sinonimo di tutto ciò che è breve, impalpabile, fuggente, il soffio in realtà non solo ci accompagna, ma ci costituisce addirittura: «Ogni uomo non è che un soffio», così ci fa pregare e riflettere l’orante della Bibbia (Salmo 39, 7).
Ce ne accorgiamo ogni volta che ci visita un dolore, una malattia; quando termina un ciclo della vita; quando sperimentiamo una delusione in tutte le sue forme: ci sentiamo svanire, letteralmente.
Dio ci raggiunge nel nostro punto debole, il soffio, per agganciare la nostra vita alla sua, a partire proprio da lì.
Lo Spirito Santo è il soffio di Dio che arriva a dare solidità eterna al nostro precario soffio umano.
Ecco perché sospirare e sperare sono così vicini.
Commenti(3)
Anna Maria dice
23 Maggio 2022 alle 12:19Sempre riflessioni profonde, essenziali, intime che toccano il cuore. Grazie e un caro saluto a tutte voi
Stefania dice
23 Maggio 2022 alle 13:42Niente di più vero…Amen. Un caro saluto da Porto Sant’Elpidio
Giuseppe dice
23 Maggio 2022 alle 13:46SPIRITO SANTO soffia su di noi e DONACI CHI NON HA DIO 🙏🙏🙏