Attraente, affascinante, ma anche ambiguo, impalpabile, inafferrabile e inconsistente: tutto questo e altro ancora è il sogno.
Ogni età ha il suo modo di sognare: i sogni dei giovani sono progetti, desideri, attrazioni forti del cuore e ideali di vita. I sogni degli anziani sono ricordi, impasti di storie che si vorrebbero riassaporare, nostalgie, struggimenti.
Il sogno spesso viene considerato come la controparte della realtà. Qualcosa che si vorrebbe esistesse, ma purtroppo non c’è. Tra chimera e utopia.
Se da un lato sognare dà adito a progettualità, visione, coraggio, dall’altro ci fa correre il rischio di perdere l’aggancio con la realtà.
Anche la Bibbia conosce il sogno; ed ecco la sorpresa: mentre noi ci aspetteremmo qualcosa di consolatorio, dolce, tenero, il sogno nella Bibbia è invece il luogo in cui Dio comunica messaggi forti e missioni impegnative che rimandano alla realtà. Occorre tutto un bagaglio di lucidità, ardimento, e la tempra di uomini svegli. Come San Giuseppe.
La Parola di Dio non ci propone fantasticherie, ma ci restituisce alla concretezza con uno sguardo ulteriore: la prospettiva della fede, che sa cogliere nuove possibilità proprio abbracciando la realtà per intero.