Tutto era iniziato in maniera soft: “Solo un pezzetto, solo cinque minuti”. Ma poi, la vista di quella bordura di rosmarini via via ripulita, faceva venire voglia di continuare. In acrobazia sul bordo della scarpata, in ginocchio per lavorare meglio. La gramigna, anzitutto: dura e tenace. Poi i rami carnosi della porcellana: il ricordo immediatamente si riallaccia a sr. Concetta che la preparava in insalata.
Meno evidenti, anzi quasi graziose, ecco le ramificazioni dei convolvoli. Risparmiare o sradicare? Che danno vuoi che rechi ai rosmarini il delicato convolvolo? Sei lì, le mani tuffate nella terra, a considerare la pianticella giovane di rosmarino, a prima vista bella e sana. Ma poi la guardi più a fondo, ed ecco cosa riscontri: i rami del convolvolo l’hanno afferrata, anzi la stanno proprio soffocando. Una stretta sempre più micidiale.
A poco a poco prende forma la domanda: “Non sarà che qualche convolvolo si è annidato anche dentro di me? Non sarà che per caso anche nel cuore la sua stretta soffocante sta mettendo in serio pericolo la vita buona, il senso delle cose che valgono davvero?”.
Il lavoro a contatto con la terra offre la possibilità di scavi estremamente profondi. Ecco perché è tanto salutare, proprio nella fatica che comporta.
Intanto l’avvilupparsi del convolvolo viene sciolto: il rosmarino torna a respirare. E non solo lui.
Commenti(4)
Laura dice
30 Settembre 2024 alle 11:57Mi sa che anche dentro di me si sia annoiato qualche convolvolo…ma Gesù ci ha lasciato il suo sacramento per sradicarlo.
Buona settimana!
Giuseppe dice
30 Settembre 2024 alle 12:53Ennesima perla di saggezza….per fortuna in parallelo c’è chi interiormente sdradica la gramigna e il convolvolo che vuole contaminare la nostra anima…. L’EUCARESTIA…..da cui non ci dobbiamo mai allontanare.
Uniti Nella preghiera 🙏
Cinzia dice
30 Settembre 2024 alle 14:46Il convolvolo (noi lo chiamavamo anche “erba cattiva, velucchio”) è anche bello a guardarsi. Per come si avvolge in spire e volute intorno agli steli altrui. Il più è riconoscerlo, per poterlo estirpare per bene…perché è molto insidioso, e genera perfino delle campanelle bianche, graziose all’apparenza…”che male fa, in fondo”?
Francesca dice
30 Settembre 2024 alle 16:29La natura ci parla, occorre solo osservarla con gli occhi e con il cuore. Francesca