Uscire di casa il mattino presto regala, fra le altre cose, un piccolo prodigio: la rugiada. Segnalata dalla condensa sul parabrezza dell’auto, o dal bagnato che ci si ritrova sulle scarpe, dopo aver calpestato qualche ciuffo d’erba. Tra le precipitazioni, la rugiada è senz’altro quella meno appariscente; delicatissima, svolge in
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C’è un tipo di linguaggio che è più delle parole, diverso da quello gestuale, ulteriore rispetto al silenzio. Il canto ha la sua scaturigine in un punto molto profondo, dentro di noi. Lì dove ritrovi il sapore di tanti sogni andati in frantumi, affetti spezzati, angosce che non puoi raccontare
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Lo Spirito crea legami; connessioni; riavvicina là dove c’erano distanze. E fa sintesi. Solo lo Spirito riesce a creare una sintesi dalle nostre molteplicità. A fare unità da tanti pezzi disgregati. A mano a mano che si procede nella vita, intuisci che affiora un filo rosso di senso che sostiene
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Certe azioni richiedono determinate stagioni. La semina, ad esempio. Un rituale specifico di questo periodo dell’anno che volge ormai verso l’inverno. Seminare costa molta fatica. Si tratta di affrontare il freddo, il vento, l’incertezza del tempo e dei risultati. La fiducia mette in conto il rischio racchiuso nel seminare: lì
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C’è un modo molto semplice per verificare se una banconota è contraffatta oppure no: basta metterla in controluce. Allora si vede se risulta la filigrana. Oggi celebriamo la Festa di Tutti i Santi: di chi si tratta? Di persone normali, che hanno condotto la vita di tutti i giorni, simile
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Sembrano alberelli di Natale: simpatici e allegri, carichi di ricci che proteggono frutti deliziosi. I castagni hanno, ad ogni stagione, qualcosa da offrire: in primavera, il profumo delle loro fioriture; in estate, l’ombra; in inverno, il loro sonno. In questa stagione, le castagne. Ci mettiamo di lena a raccoglierle. Ma
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A chi non sarà capitato di provare una sensazione di monotonia, quando le giornate si susseguono uguali a se stesse. O quando certe situazioni non le vediamo sbrogliarsi. Allora ci sembra di stare davanti ad un interminabile muro di cemento, uniforme, invalicabile. Potremmo star lì a lambiccarci il cervello per
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La Casa dove abbiamo vissuto qui a Rossano per dieci anni prima di trasferirci nel Monastero vero e proprio era concepita tutta attorno ad una scala. Gli spostamenti da un piano all’altro non passavano inosservati: ogni volta si sentiva il rumore dei passi di chi saliva o scendeva. Eravamo diventate
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Geniale. Semplicemente geniale. In una piccola parola, un mondo. Un cammino. Un modo di vivere e di incarnare il Vangelo. Minorità: questa parola geniale l’ha inventata San Francesco, di cui oggi si celebra la festa liturgica. Si fa festa intorno alla dimensione della minorità, che per lui è stata un’intuizione
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D’accordo, non è la prima parola che può venire in mente davanti a questa foto. Però, proviamo a guardarla per almeno dieci secondi. Magari possiamo anche immaginarci nei panni di quella figura minuscola, là in fondo, accovacciata e pensosa: chi è? Che sta facendo? Che sia una monaca? Oltranza. Richiamo
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